Attraverso i nostri libri vogliamo contribuire al dibattito sull’attuale stato della nostra società e sulle sfide che la animano.
Battistessa ci accompagna, attraverso lo sguardo attento di chi conosce bene l’America Latina, all’interno di un viaggio fuori dagli stereotipi euro-centrici, coloniali e patriarcali.
La prima parte ne restituisce al lettore una nuova idea che prende le mosse da un’identità in costruzione legata ai movimenti sociali e alle popolazioni indigene che cercano di uscire dalla cappa della colonialità del potere.
Nella seconda parte, infine, si raccoglie la voce delle donne latinoamericane: ribelli, anticonformiste, guerrigliere, accademiche, attiviste. Una per ogni paese latinoamericano per rivendicare una storia poco raccontata o molto spesso taciuta.
PRE-ORDINE (disponibile dal 20 giugno)
Il bullismo, che sia reale o virtuale, è sempre più presente nelle relazioni dei più giovani.
Nel suo saggio, Dario Davì, affronta un aspetto del bullismo spesso sottovalutato, quello subìto da persone con diverse disabilità, sia fisiche che mentali.
Attraverso un intenso excursus di testimonianze, l’autore affronta i vari aspetti del bullismo, ne rintraccia le caratteristiche, i soggetti protagonisti, proponendo, infine, una possibile risoluzione dei conflitti che ne stanno alla base.
Dario Davì è psicologo e psicoterapeuta. Nel 2015 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Pubbliche Relazioni (Dipartimento di Psicologia) e nel 2017 il Diploma di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt. Da anni si occupa di assistenza, educazione e supporto psicologico di persone con disabilità intellettiva e/o motoria.
Dieci reportage. Dieci storie di sopravvivenza, prevaricazioni, violenza, speranza. Sono storie vissute, viste, ascoltate in prima persona nei viaggi di Luca Salvatore Pistone al centro delle zone calde del mondo. Dall’Africa al Sud est Asiatico, passando per il Medio Oriente: un viaggio all’interno della cronaca raccontata con uno stile asciutto, a volte obbligatoriamente duro. Storie che non fanno notizia: necessaria testimonianza di ordinarie oppressioni.
Luca Salvatore Pistone (Milano, 1983) è un giornalista, fotografo e videomaker freelance. Laureato prima in Teoria Politica e poi in Relazioni Internazionali, ha un master in Studi afro-asiatici e uno in Giornalismo di guerra. Da diversi anni lavora come inviato in zone di guerra e di crisi per diverse testate e organizzazioni internazionali.
L’Africa occidentale e le due ruote sono la sua grande passione.
L’abilismo appartiene alla stessa famiglia di sessismo, omobitransfobia, razzismo, grassofobia e di tutte le altre oppressioni sistemiche. È un’oppressione sistemica perché può presentarsi in tutti gli ambiti della società, a livello individuale, sociale e istituzionale. Questo che vi proponiamo è il primo libro pubblicato in Italia che tratta il tema dell’abilismo ed è il risultato di anni di letture, riflessioni, esperienze e scambi.
Elena e Maria Chiara Paolini sono due sorelle che curano un blog che si chiama Witty Wheels, dove si occupano di disabilità in chiave femminista.
Qui vogliono parlare di abilismo per decostruirlo, analizzarlo, spiegarlo, e mostrarlo per quello che è: qualcosa in cui siamo tutti immersi e che ci nuoce.
L’abilismo appartiene alla stessa famiglia di sessismo, omobitransfobia, razzismo, grassofobia e di tutte le altre oppressioni sistemiche. È un’oppressione sistemica perché può presentarsi in tutti gli ambiti della società, a livello individuale, sociale e istituzionale. Questo che vi proponiamo è il primo libro pubblicato in Italia che tratta il tema dell’abilismo ed è il risultato di anni di letture, riflessioni, esperienze e scambi.
Elena e Maria Chiara Paolini sono due sorelle che curano un blog che si chiama Witty Wheels, dove si occupano di disabilità in chiave femminista.
Qui vogliono parlare di abilismo per decostruirlo, analizzarlo, spiegarlo, e mostrarlo per quello che è: qualcosa in cui siamo tutti immersi e che ci nuoce.
Ariane, Merveille, Ludovic, sono loro i concasseurs, i bambini spaccapietre.
Oggi la schiavitù ha i volti di questi bambini, costretti a spaccare pietre per dieci ore al giorno, nella zona collinare di Dassa, in Benin. In questo reportage Felicia Buonomo ha testimoniato, con un accurato lavoro sul campo, lo sfruttamento minorile nell’industria edilizia, settore in cui la Cina è diventata il primo partner commerciale e primo investitore di questo paese dell’Africa occidentale.
Ariane, Merveille, Ludovic, sono loro i concasseurs, i bambini spaccapietre.
Oggi la schiavitù ha i volti di questi bambini, costretti a spaccare pietre per dieci ore al giorno, nella zona collinare di Dassa, in Benin. In questo reportage Felicia Buonomo ha testimoniato, con un accurato lavoro sul campo, lo sfruttamento minorile nell’industria edilizia, settore in cui la Cina è diventata il primo partner commerciale e primo investitore di questo paese dell’Africa occidentale.
In che modo un’associazione che ha fatto del silenzio il suo carattere distintivo ha dato luogo a un sistema di comunicazione riconoscibile come tale?
L’obiettivo è quello di analizzare il linguaggio usato dalla mafia in maniera organica, cercando di offrire una prima panoramica dei capisaldi del suo apparato comunicativo. Pizzini, lettere di scrocco, intercettazioni, testimonianze e silenzi sono gli elementi che ne costituiscono l’impianto comunicativo, in costante oscillazione fra una comunicazione interna e una comunicazione esterna, due facce distinte ma complementari.
In che modo un’associazione che ha fatto del silenzio il suo carattere distintivo ha dato luogo a un sistema di comunicazione riconoscibile come tale?
L’obiettivo è quello di analizzare il linguaggio usato dalla mafia in maniera organica, cercando di offrire una prima panoramica dei capisaldi del suo apparato comunicativo.
Scritto con un’incredibile umanità Il maestro di Gaza ripercorre le vicende del popolo palestinese attraverso i racconti di Ramy Balawi, dando al lettore la possibilità di calarsi in una storia di “ordinaria” vita palestinese. Dalle parole del maestro gazawi, sapientemente raccolte da Alessandra Ravizza, apprendiamo cosa vuol dire vivere in un paese in guerra da anni, e su come ciò influenzi ogni aspetto della vita dei gazawi, anche quelli più quotidiani come andare a scuola.
Rami Balawi insegnate di storia e giornalista palestinese, scrive per «TPI», «La Repubblica» e «L’Indro». Attualmente risiede negli Stati Uniti, dove si sta specializzando in giornalismo.
Alessandra Ravizza, arabista, autrice e cantante genovese, porta avanti un percorso di ricerca legato al canto e alle lingue. Vincitrice del premio MultiKulti di Amnesty International come miglior progetto musicale interculturale italiano dell’anno 2007/2008 e cofondatrice del progetto Rebis.
Un comune filo rosso scorre tra queste pagine in cui si scrive di bullismo, di emarginazione, di fragilità, ed è la funzione della parola e della sua carica eversiva. Le storie qui raccontate sono storie minime, comuni che, però, racchiudono una inequivocabile ordinaria resistenza. Le storie di Karima, di Matteo, di Euthalia, di Susanna, di Luca, ci dicono che può esserci un’alternativa, che la scuola può continuare a essere un luogo sicuro dove crescere e istruirsi.
Un comune filo rosso scorre tra queste pagine in cui si scrive di bullismo, di emarginazione, di fragilità, ed è la funzione della parola e della sua carica eversiva. Le storie qui raccontate sono storie minime, comuni che, però, racchiudono una inequivocabile ordinaria resistenza. Le storie di Karima, di Matteo, di Euthalia, di Susanna, di Luca, ci dicono che può esserci un’alternativa, che la scuola può continuare a essere un luogo sicuro dove crescere e istruirsi.
PRE-ORDINE (DISPONIBILE DAL 18 LUGLIO)
L’abilismo appartiene alla stessa famiglia di sessismo, omobitransfobia, razzismo, grassofobia e di tutte le altre oppressioni sistemiche. È un’oppressione sistemica perché può presentarsi in tutti gli ambiti della società, a livello individuale, sociale e istituzionale. Questo che vi proponiamo è il primo libro pubblicato in Italia che tratta il tema dell’abilismo ed è il risultato di anni di letture, riflessioni, esperienze e scambi.
Elena e Maria Chiara Paolini sono due sorelle che curano un blog che si chiama Witty Wheels, dove si occupano di disabilità in chiave femminista.
Qui vogliono parlare di abilismo per decostruirlo, analizzarlo, spiegarlo, e mostrarlo per quello che è: qualcosa in cui siamo tutti immersi e che ci nuoce.
L’abilismo appartiene alla stessa famiglia di sessismo, omobitransfobia, razzismo, grassofobia e di tutte le altre oppressioni sistemiche. È un’oppressione sistemica perché può presentarsi in tutti gli ambiti della società, a livello individuale, sociale e istituzionale.
Questo che vi proponiamo è il primo libro pubblicato in Italia che tratta il tema dell’abilismo ed è il risultato di anni di letture, riflessioni, esperienze e scambi.
Elena e Maria Chiara Paolini sono due sorelle che curano un blog che si chiama Witty Wheels, dove si occupano di disabilità in chiave femminista.
Qui vogliono parlare di abilismo per decostruirlo, analizzarlo, spiegarlo, e mostrarlo per quello che è: qualcosa in cui siamo tutti immersi e che ci nuoce.
PRE-ORDINE (DISPONIBILE DAL 28 NOVEMBRE)
L’opera di Erica Regalin è un tentativo di comprendere il mondo a partire dalla condizione della donna, dissolta nella testimonianza storica e traslucida nella modernità, dilatato nell’attenzione per avvenimenti socio-politici che lasciano vuoti in cui risuonano interrogativi. L’indagine degli archetipi imposti al femminile giunge a un io poetico che sfocia in un rinnovato panismo, radicamento che sporca l’ego di terra, consacrandolo alla collettività.
L’opera di Erica Regalin è un tentativo di comprendere il mondo a partire dalla condizione della donna, dissolta nella testimonianza storica e traslucida nella modernità, dilatato nell’attenzione per avvenimenti socio-politici che lasciano vuoti in cui risuonano interrogativi. L’indagine degli archetipi imposti al femminile giunge a un io poetico che sfocia in un rinnovato panismo, radicamento che sporca l’ego di terra, consacrandolo alla collettività.
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