Si chiamava Palestina
Data di pubblicazione: 29/04/2019 | 0 Commenti

IL RACCONTO DI UN SECOLO DI INGIUSTIZIE SUBITE DAL POPOLO PALESTINESE. «UNA STORIA CHE MERITA RISPETTO: È UNA QUESTIONE DI DIGNITÀ E UMANITÀ»

Il libro di Dalla Negra nasce dalla volontà di tenere viva la memoria sul processo di colonialismo d’insediamento sionista che è ancora in corso e non si è esaurito nel 1948; ha una data dell’inizio, ma non della fine: 30 ottobre 1917, data dell’occupazione militare inglese del territorio della Palestina. Attraverso la narrazione di fatti storici, ci dà i mezzi per comprendere un contesto spesso troppo complesso, rifacendosi a quel giornalismo “empatico” professato da Ryszard Kapuscinski secondo cui “Il vero giornalismo è quello intenzionale, vale a dire quello che si dà uno scopo e mira a produrre un cambiamento. Non c’è altro giornalismo possibile”.

Dalla Negra ha il coraggio di restituire la verità storica sul processo di de-umanizzazione della popolazione palestinese, vittima o carnefice a seconda delle ideologie che si abbracciano o del punto di vista da cui si guarda.

Il rischio è di dimenticare la quotidiana lotta di persone che rifiutano di abbandonare la propria terra, nonostante l’assedio dell’esercito israeliano, e reclamano il diritto ad avere un’identità. Il diritto di esistere, perché “esistere è resistere” e si fa con ogni mezzo: con scioperi, manifestazioni e disobbedienza civile; con l’arte, la musica, la letteratura; con le pietre e con le armi.

 

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  • Data di pubblicazione: 29/04/2019
  • Testata: NeiFatti
  • Autore dell’articolo: Arcangela Severino

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